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da Redattore Sociale

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Centro Comunitario Agape

Responsabile: Mario Nasone Addetto stampa: Nicoletta Latella, Kiran Maria Roman

Indirizzo: via Paolo Pellicano 21/h – 89100 – Reggio Calabria – RC

Tel: 0965 894706 Fax: 0965 8agaperc@libero.it

Il Centro nasce nel 1968, su iniziativa di don Italo Calabria, come risposta innovativa alle provocazioni del territorio, per condividere dall’interno la povertà e l’emarginazione, per sperimentare un modello di vita alternativo al consumismo, all’individualismo, alla delega sociale.
Le finalità sono: offrire ai giovani e adulti occasioni e spazi di condivisione di vita con gli emarginati e di crescita nella solidarietà, nella partecipazione, nella fede; favorire e proporre all’interno della comunità ecclesiale e civile scelte di condivisione e accoglienza dei più poveri; svolgere una funzione di stimolo, di denuncia e di collaborazione verso i pubblici poteri affinché siano garantiti i diritti dei minori e dei disabili e di tutti coloro che vivono una condizione di esclusione sociale.

 

L’esperienza del Centro Comunitario Agape con i minori e le donne di Mafia

Titolo Rivista:  MINORIGIUSTIZIA

Autori/Curatori: Domenico Nasone

Anno di pubblicazione: 2016 Fascicolo: Lingua: Italiano
Numero pagine: P. 203-209 Dimensione file: 100 KB

 

Camera di Commercio di Reggio Calabria – http://www.rc.camcom.gov.it/

Mettiamoci in gioco – Centro comunitario Agape

Newsletter 24 January 2017

Progetto Mettiamoci in gioco: giovani per la legalità e la cittadinanza attiva

Realizzata da Agape, un’associazione che lavora per favorire l’integrazione delle persone emarginate nella società. Inoltre, collabora con l’associazione Libera a favore delle vittime dell’usura, del racket e della criminalità organizzata.

Obiettivi

Promozione della cittadinanza attiva: sensibilizzare gli studenti del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria sulla responsabilità individuale e sulla possibilità di incidere sullo sviluppo della propria comunità.

Periodo

26 gennaio – 20 aprile 2016

Attività

  • 2 incontri di presentazione del progetto agli studenti divisi in due gruppi di tre classi per incontro per la presa di coscienza dei fenomeni criminali che condizionano la vita della Città e che richiedono un impegno responsabile da parte di tutti i cittadini: testimonianza dell’associazione Libera, attività di comunicazione per il coinvolgimento degli studenti da parte di iamu.it.
  • realizzazione e condivisione con gli studenti di unvideo “Ad esempio a me piace il sud”: un punto di partenza per entrare nel vivo del confronto sugli aspetti positivi e negativi del territorio
  • 6 laboratoridi approfondimento (svolai fra il 15 e 20 febbraio) delle tematiche del progetto e di sensibilizzazione alla cittadinanza nelle terze classi del Liceo Scientifico A. Volta: momenti di scambio e confronto tra relatori e studenti per arrivare a una presa di coscienza sugli aspetti positivi e negativi del territorio, sul significato del termine “cittadinanza attiva” e sulle azioni, i gesti e i comportamenti che ogni individuo può mettere in pratica per migliorare la società.
  • 2 visitea due Cooperative di imprese sociali del territorio realizzate i beni confiscati alle mafie e che danno assistenza, lavoro e prospettive di vita a fasce sociali svantaggiate. Durante le due visite ci sono stati momenti di workshop, di confronto e dibattito con gli studenti per favorire la massima partecipazione e recettività.
    • 1 visita alla sartoria sociale della Cooperativa Sole, che si occupa di donne vittime di violenza, ragazze madri, donne separate, ecc..
    • 1 visita alla Cooperativa Rom 95, che si occupa dell’inserimento lavorativo dei Rom e che opera nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti urbani.
  • 1 eventodi chiusura del progetto, svolto il 20 aprile.

Materiali

  • video racconto dell’esperienza con interviste ai ragazzi che hanno partecipato al progetto
  • rassegna stampa
  • album fotografico
  • scheda riepilogativa

Network

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra: Centro comunitario Agape, Camera di commercio di Reggio Calabria, Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, Associazione Libera, Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari, Cooperativa Rom 95, Cooperativa Sole e iamu.it

Reggio Calabria. Per diffondere la cultura dell’affido arriva lo sportello informativo del Centro Agape

“Per fare crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”. Uno slogan che spiega alla perfezione l’ultima iniziativa del Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria in materia di sostegno all’infanzia. Nel mese di maggio, infatti, verrà inaugurato, il via Possideonea 20/D, uno sportello di orientamento e informazione sull’affido familiare. Il servizio – che sarà attivo il martedì, giovedì e sabato dalle ore 10 alle 12 e il mercoledì dalle ore 16 alle 18 – è pensato per tutte quelle famiglie o single interessate ad accogliere temporaneamente dei minori provenienti da situazioni di difficoltà. Allo sportello ci si potrà rivolgere per ricevere le prime informazioni sull’argomento ed essere poi indirizzati al servizio affidi del Comune. L’affido familiare, dopo il momento informativo, prevede infatti un percorso di formazione e una successiva fase di conoscenza più approfondita con gli operatori specializzati. È compito di questi ultimi, in particolare, chiarire agli aspiranti genitori affidatari quali siano i loro compiti e su quali risorse professionali e materiali possano contare.

La Calabria è uno dei territori in cui questa forma di accoglienza va maggiormente incoraggiata, con iniziative di solidarietà e vicinanza da parte di tutta la comunità e delle istituzioni nei confronti dei minori in difficoltà. Nella regione, attualmente, sono ancora 570 i bambini che vivono in comunità e il 30% di essi ha meno di 10 anni. Per ognuno di loro, la privazione della famiglia rappresenta un fattore di rischio elevato per la propria crescita affettiva e per la propria possibilità di vivere relazioni significative con le rispettive figure genitoriali.  Servono quindi sempre più famiglie o singoli che si aprano a questa tipologia di accoglienza: al momento, nel capoluogo reggino, sono solo 70 le coppie affidatarie.

Da qui l’impegno del Tribunale per i Minorenni e dell’Ufficio servizi sociali del Comune di Reggio Calabria per dare una risposta adeguata ai bisogni dei minori in difficoltà. Non solo italiani: la Calabria è infatti una delle regioni maggiormente interessata dagli arrivi dei migranti, tra cui molti minori stranieri non accompagnati che necessitano di una giusta accoglienza, per evitare che facciano perdere le proprie tracce.  Si punta soprattutto sull’affido diurno per prevenire l’abbandono e sugli affidi residenziali per garantire accoglienza a medio e lungo termine.

In questo quadro si colloca l’iniziativa di Agape che, con il suo sportello informativo, ha avviato con l’assessorato alle Politiche sociali un dialogo finalizzato a potenziare gli interventi verso l’infanzia e il servizio affido interno al welfare comunale e a espandere, quindi, la “cultura affidataria”.

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