Come funziona e cos’è l’affidamento familiare

L’affidamento familiare, è un altro modo straordinario di prendersi cura di un bambino. A differenza dell’adozione, l’affidamento può essere richiesto anche dai single. Vediamo come funziona e come procedere.

L’affidamento familiare è una modalità particolare di prendersi cura di un bambino.  A differenza dell’adozione, l’affidamento è per definizione ‘temporaneo’, cioè in pratica, si ha l’affidamento, quando un bambino viene allontanato temporaneamente dalla famiglia di origine e preso in cura da terze persone.

Una volta che le ragioni dell’allontanamento sono superate, il bambino tornerà nella sua famiglia. I motivi per cui un bambino può essere dato in affidamento sono diversi e diverse anche le forme di affidamento previste.

Ci possono essere problemi economici, di salute, di lavoro, problemi di contesto e/o gravi ragioni, che rendono insicura e rischiosa la permanenza di un bambino all’interno del suo nucleo familiare naturale.

Chi decide l’affidamento di un bambino?

E’ il Tribunale dei Minori che ha la competenza in materia di affidamento. 

Un affidamento può essere chiesto dai genitori del bambino, oppure essere imposto da un intervento del Tribunale che decida d’imperio l’allontanamento,  per tutelare l’interesse del bambino.

Chi può ottenere l’affidamento?

L’affidamento, a differenza dell’adozione, può essere ottenuto

        • da una famiglia, meglio se ha già altri figli
        • da una persona single, sia che sia nubile/celibe, sia che sia separata
        • da una comunità di tipo familiare, come ad esempio una casa-famiglia

L’affidamento è gestito dai Servizi sociali locali, su mandato del Tribunale dei minori e, caso per caso, vengono indicate le motivazioni, la durata prevista e le eventuali prescrizioni a cui occorre attenersi.

L’affidamento temporaneo può realizzarsi in molte forme diverse, a seconda dei casi.

        • Si può avere in affidamento un bambino solo per il periodo estivo, in modo di potergli garantire delle vacanze.
        • Si può avere in affidamento un bambino per alcune ore del giorno, in modo di poterlo seguire nell’impegno scolastico.
        • Si può avere in affidamento un bambino solo alcuni giorni a settimana, e così via.

E’ utile sottolineare che l’affidamento ha come unico obiettivo l’interesse del bambino e le sue necessità

Chi dà la propria disponibilità ad ottenere in affidamento un bambino

        • si prenderà cura del bambino secondo quanto disposto dal Tribunale, dai Servizi Sociali e dai tutori legali
        • si occupa di educarlo, mantenerlo, istruirlo, curarne la salute fisica e psichica
        • si impegna ad agevolare i rapporti del bambino con la sua famiglia d’origine in modo di favorire il successivo reinserimento
        • ha diritto a tutte le agevolazioni (lavorative e fiscali) previste dalla legge per i genitori adottivi

L’affidamento può trasformarsi in adozione definitiva solo nel caso in cui il bambino venga a trovarsi in stato di abbandono.

L’impegno di Agape

Nel settore dell’affido il Centro fin dal 1988  e a tutt’oggi, si è attivato in particolare per la  realizzazione delle seguenti attività:

Uno sportello informaffido

Per dare la possibilità a chiunque è interessato ad approfondire l’argomento, con lo scopo di fornire una precisa e completa informazione su tutto l’iter dell’affidamento sia residenziale sia diurno, aperto martedì e giovedì, dalle ore 15:00 alle 18:00, presso il Centro Comunitario Agape, con sede in via P. Pellicano 21/h, con recapito telefonico 0965 894706 e 3939363898. Sui giornali locali è da anni inserito il numero dello sportello informaffido tra i numeri utili della città.

Campagna di sensibilizzazione

Sono state diverse le  campagne di sensibilizzazione per il servizio di affidamento diurno e residenziale che sono state  così condotte:

        • attività di promozione e sensibilizzazione nel territorio reggino, utilizzando un programma suddiviso in fasi, nel quale si sono utilizzati dei supporti informativi (depliant, comunicati stampa, video) ed incontri formativi, convegni, ecc.
        • si avviato  un processo di riflessione sui valori della solidarietà sociale e di attenzione verso l’altro, vissuti come dimensione quotidiana di vita, privilegiando come ambito di intervento quello scolastico, quale contesto in cui è pregnante la dimensione relazionale vissuta tra pari e con il mondo degli adulti;
        • si è teso inoltre a stimolare il confronto tra organizzazioni che operano sul territorio ed incentivare il dialogo reciproco nel raggiungimento di comuni obiettivi di utilità sociale;
        • si sono potenziate e/o costruite delle modalità strutturate e condivise di lavoro interistituzionale, che potessero sostenere un operare sinergico tra le parti coinvolte, promuovendo sempre maggiore efficacia nell’organizzazione ed attuazione degli interventi concernenti l’affido;
        • si è cercato di far emergere valori forti nel rispetto dell’altro e della solidarietà sociale promuovendo un progressivo cambiamento culturale che, partendo dai bambini, influenzasse anche la dimensione adulta ad essi più vicina (genitori, parenti etc.)

Incontri di sostegno e formazione con le famiglie affidatarie

Gli incontri con le famiglie affidatarie si sono  continuati  a tenere presso il Centro Comunitario Agape con cadenza mensile.

Attraverso lo scambio delle diverse storie si è cercato di leggere le dinamiche del rapporto fra il minore affidato e la famiglia affidataria. Gli incontri sono coordinati da una  psicologa.

Inoltre negli ultimi tempi presso il centro sopra citato è nato il Gruppo Famiglie Affidatarie strettamente legato all’attività del Centro Comunitario Agape.

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