Vestizione del novello Seminarista Italo Calabrò

Data

Domenica 1 settembre 1940

Una parola ricordo, una parola di fervidissimo e cordialissimo voto augurale in questo giorno che per te ha fatto il Signore, giorno da te sognato, sospirato, ardentemente desiderato.

La mia parola ti ricorda la dignità, la nobiltà, l’eccellenza del sacerdozio cui il Signore ti chiama non senza divina preferenza, non senza divina predilezione. “O Sacerdos Dei, O vere veneranda sacerdotum dignitas, in quorum manibus Dei Filius velut in utero Virginis incarnatur. Dignitas non humana, non angelica, sed prorsus divina. Praetulit Deus vos regibus et imperatoribus; praetulit vestrum ordinem ordinibus, imo ut altius loquar, praetulit vos angelis et archangelis. Sacerdos alter Cristus. Post Deum, terrenus Deus”.

Sii fiero della tua, non tua dignità, e grato! La vocazione, ti dicevo, è una grazia particolare, privilegiata fra le privilegiate, di preferenza, di predilezione, negata ad altri, a cento, a mille a più di mille – Ministro di Dio, Dio purissimo, altissimo, perfettissimo, onnipotente, eterno, infinito, re immortale dei secoli, Padrone assoluto del tempo e dello spazio, della vita e della morte. Collaboratore, apostolo di Cristo nell’opera eccelsa, sublime, divina della salvezza delle anime, di nobiltà, di preziosità. “Empti enim estis pretio magno. Redempti estis, non corruptibilibus auro vel argento, sed pretioso sanguine quasi Agni Immaculati Christi (S. Pietro 18,19) Sii degno della vocazione divina nella vita illibata e pura. Ti prepari ad essere Ministro di Cristo, a quello immacolato che si pasce di giglio, che ha le sue divine preferenze e predilezioni per le anime che del giglio hanno la bellezza, il candore, la fragranza.

Sii degno, curando la pietà che alimenta la vita soprannaturale della tua anima, lo studio, perché Cristo volle una corona di scienza e di sapienza sulla fronte del suo Sacerdote “Vos estis lux mundi, euntes, docete omnes gentes” (Voi siete la luce del mondo, andate e insegnate a tutte le genti).

Sii degno nella cura e premura di corrispondere, con entusiasmo, con. generosità, con gioia alla grazia della vocazione, che ti renderà sacerdote, angelo di purezza, salvatore e santificatore delle anime. E rivolgo una parola di fervidissimo augurio. L’augurio uno solo! Possa essere sacerdote santo, secondo il cuore dell’eterno Sacerdote! Nel conseguimento della santità sacerdotale saranno soddisfatti tutti i tuoi desideri, saranno realtà tutte le tue speranze e aspirazioni, tutti i tuoi sogni, tutti i tuoi ideali. E la veste che oggi indossi per la prima volta, benedetta dal Sacerdote, sia tua divisa luminosa e gloriosa in tutti i giorni della tua vita terrena e possa essere un giorno la veste regale che adornerà la tua anima nel regno eterno della luce, della felicità, della gloria.

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