Tempo di bilanci per il protocollo ideato dal presidente del Tribunale dei minori. Forte la testimonianza di Giosuè D’Agostino capace di onorare il suo No alla ‘ndrangheta e rifarsi una vita al Nord.
Liberi di scegliere protocollo ideato dal presidente del tribunale dei minori Roberto Di Bella, dopo aver ispirato la fiction Rai, ed essere divenuto un modello da esportare, apre le porte al confronto e alle testimonianze dirette per tracciare un bilancio dei tanti incontri. Questa mattina a Reggio Calabria, a spiegare l’idea sostenuta da Libera e Agave è stato il presidente Mario Nasone.
«Il messaggio che vogliamo mandare oggi è soprattutto di tipo educativo – conferma Nasone – a questi ragazzi che stanno facendo dei percorsi, che hanno commesso dei reati ma che noi dobbiamo considerare come risorse e non come dei problemi. Dobbiamo dare la possibilità anche a loro di riscattarsi».
Le testimonianze
La testimonianza di Giosuè D’Agostino è stata fondamentale in questi incontri, un uomo seguito negli anni 80 da Don Italo Calabrò, da Agape e dai servizi della giustizia minorile in un percorso di riscatto che lo ha portato a rompere con il clan di appartenenza della piana di gioia tauro e a rifarsi una vita al nord nel segno della legalità.
«Giosuè oggi sarà una sorta di educatore per questi ragazzi. A loro trasmetterà la sua esperienza e le cose importanti che ha vissuto, spiegherà loro come è riuscito a dire di “No” a tutta una cultura di ‘ndrangheta, a un clan che gli chiedeva dopo il carcere che aveva fatto di prendere il suo posto di soldato nel territorio. Il suo “No” deve essere un esempio perché anche loro devono essere in grado di dire no alle lusinghe che arrivano dagli ambienti territoriali di cui fanno parte».
Liberi di scegliere, il progetto
Questo lo spirito di “Liberi di scegliere” che in questi mesi ha portato testimonianze reali tra i detenuti della sezione di alta sicurezza della casa circondariale di Palmi, in quattro scuole della città, nel rione Archi presso il tribunale per i minorenni di Reggio Calabria con i ragazzi ospiti delle comunità del distretto giudiziario. A confermare il valore dell’iniziativa è stata Isabella Mastropasqua direttore del centro per la giustizia minorile della Calabria.
«Sono ragazzi che hanno avuto il coraggio e la forza di ricostruirsi una vita lontano dal fascino della criminalità organizzata e di raccontare questo percorso. Il valore di questi incontri è proprio questo – conclude la Mastropasqua – bilanciare storie negative con storie positive».
fonte: lacnews24.it